lunedì 9 marzo 2015

Gita a Roma

Si dice che ogni grande avventura possa essere riassunta attraverso un'immagine, un ricordo, un'emozione...la mia avventura più importante fino ad ora è stata quella fra i banchi di scuola e la gita a Roma appena conclusa avrà la fortuna di restare nel cassetto dei ricordi a suggellare il termine di una grande esperienza, fatta si di sacrifici e qualche smorfia, ma anche e soprattutto di risate e soddisfazioni!
Sarà il fascino della capitale, quell'atmosfera che ti assale sin dai primi passi mossi per le strade del centro il primo giorno. Nonostante la giornata fosse iniziata con una levataccia per riuscire a prendere il treno, camminando fra gli edifici del centro storico le energie sono riaffiorate velocemente: il mercato di Campo dei Fiori, piazza Navona, il Pantheon, piazza di Spagna, l'Ara Pacis, la fontana di Trevi..si potrebbe andare avanti all'infinito, ogni via sembrava parte di un'unica grande opera d'arte che ha minimizzato in breve tempo il grigiore del cielo. Poi la prima serata in terra romana: pub, birra, partita della Roma al televisore...sembrava già di essere a "casa". Una delle peculiarità della capitale è che non finisce mai di sorprenderti, perché la vastità delle bellezze da vedere è davvero sconfinata: così il secondo giorno, incorniciato da uno splendido sole primaverile, ci ha aperto gli occhi sulla maestosa eredità degli antichi romani, testimoniata dalla storia che trasuda dalle pietre del Colosseo, dalla splendida atmosfera che si respira percorrendo i fori imperiali fino a piazza Venezia, sovrastata dall'imponenza dell'Altare della Patria, molto più giovane rispetto agli edifici che lo circondano (inaugurato nel 1911). Dopo una rigenerante sosta nella trattoria da Bucatino dall'atmosfera autentica, basta spostarsi di qualche chilometro per compiere un salto trasversale nella storia: dalle rovine della civiltà degli imperatori a quelle della società industriale di inizio Novecento. Una lunga camminata tra i resti di fabbriche abbandonate, rivitalizzati dalla street art, è stata la protagonista del nostro secondo pomeriggio, culminato con la visita alla ex-centrale elettrica Montemartini, oggi sede di una mostra sull'arte romana.
Nonostante il risveglio bagnato dalla pioggia il mattino seguente è partito col botto: prima con la visita al museo di arte contemporanea MAXXI, che all'interno di un sinuoso involucro disegnato dal simbolo dell'architettura femminile Zaha Hadid ospita diverse mostre come "Bellissima"(un viaggio nella moda italiana del dopoguerra attraverso i suoi protagonisti e le relative opere) e le provocatorie installazioni dell'artista cinese Huang Yong Ping.
Il tempo di prendere un tram ed ecco una nuova piacevole scoperta: la visita all'archivio fotografico del cinema di Piero Servo è una chicca che un turista qualunque non potrebbe permettersi e soprattutto l'occasione per confrontarsi con un'esperienza incredibile come la carriera di questo simpatico signore genovese. Una gita a Roma può essere considerata tale senza una visita alla Basilica delle basiliche? direi proprio di no! perché San Pietro ti lascia senza fiato anche se l'hai già vista, un vero e proprio gioiello architettonico e artistico che tutto il mondo ci invidia e che, credenti o non credenti, emoziona tutti.
L'ultima giornata passata nella città eterna è una vera e propria cartolina, raffigurata da uno dei suoi fiori all'occhiello, Cinecittà. Il cielo era ancora imbronciato è vero, ma la suggestione di poter camminare all'interno di un set cinematografico sconfigge anche il diluvio. In un'atmosfera dalle tinte agrodolci come i film di Fellini si conclude così la nostra breve fuga dall'aula del Carlo d'Arco, lasciandomi un importante insegnamento: in un periodo di crisi e litigi come questo, sarebbe bene per noi italiani soffermarci a guardare il nostro Paese per capire che forse non siamo così sfortunati e che se davvero teniamo a noi stessi dovremmo curare di più questo enorme patrimonio.



I fori imperiali
la Barcaccia reduce dallo "stupro" degli hooligans olandesi

la nostra chiacchierata con Piero Servo

l'installazione di Huang Yong Ping al Maxxi

Venusia, la statua utilizzata nel film "Casanova" da F.Fellini, oggi posta all'entrata di Cinecittà
Roma in tavola: i bucatini all'Amatriciana

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