Il blog della 5AG dell'Istituto Carlo D'Arco di Mantova - indirizzo Grafica e Comunicazione
sabato 22 dicembre 2012
Storia della fotografia
In questi ultimi dieci giorni ci siamo dedicati alla storia della fotografia per capire
meglio le origini di questa "ARTE". Ci siamo resi conto di come l'uomo sia riuscito con tecniche, studi e chimici a "catturare la realtà e trasferirla su un foglio o una lastra" servendosi di un materiale fotosensibile.
Una piccola camera oscura portatile |
Abbiamo
studiato a fondo il lento ma sviluppato processo di evoluzione della
fotografia. L'utilizzo dei sali d'argento che permette di catturare parti di
realtà. Abbiamo incontrato grandi esponenti della fotografia come Niepce e
Daguerre che l'hanno caratterizzata grazie ai loro studi e alle loro invenzioni.
Il Salon Indien dove la sera del 28 dicembre 1895 i fratelli Lumiere fecero la loro prima proiezione pubblica. |
La fotografia,
in seguito, portò la nascita del cinema con i Fratelli Lumiere che riuscirono a registrare e a proiettare
filmati che a loro volta si sono evoluti con tecnologie sempre nuove fino a giorni nostri. La cosa che mi
ha colpito di più è stata la grandissima evoluzione tecnologica del cinema che ha sviluppato delle tecniche così evolute che oggi sono in grado di portare alla creazione di un mondo completamente virtuale (es. Avatar).
L'informatica di oggi è riuscita a cambiare e rivoluzionare
il mondo dandoci la possibilità di vedere cose mai viste finora.
venerdì 7 dicembre 2012
Foro stenopeico
Il foro stenopeico è un foro realizzato su una parete di una camera oscura. Esso serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia. Attraverso il foro un fascio di luce entra nella camera oscura proiettando l'immagine del soggetto inquadrato. Essa verrà però vista ribaltata e invertita rispetto a quella reale. Questa applicazione su uno dei lati della camera oscura ci permette appunto, con l'impiego di carta fotosensibile, di catturare l'immagine proiettata. Sottoponendo il foglio ai bagni di sviluppo otterremo la nostra immagine in un negativo, cioè con le parti che in realtà erano più chiare, scure ( es. il cielo da bianco a nero ). Per ottenere il positivo dell'immagine si applica sotto al negativo un foglio di carta fotosensibile e si illumina. Si ottiene così un'immagine positiva in quanto le zone che nel negativo apparivano chiare lasciando passare più luce nel positivo sono scure e viceversa la dove nel negativo avevamo delle zone scure esse, nel positivo, appariranno chiare.
lunedì 3 dicembre 2012
Camera oscura portatile
La settimana scorsa, in
classe, abbiamo realizzato una camera oscura
portatile utilizzando una scatola da scarpe.
Abbiamo iniziato tagliando
un pezzo della scatola e in seguito l'abbiamo colorata di nero per non far
riflettere la luce. Con il pezzo rimanente della scatola abbiamo realizzato un
"carrello", con una finestra rettangolare su cui abbiamo applicato un
foglio di carta da lucido, che ci servirà per mettere a fuoco l'immagine. Sulla
parte anteriore della scatola abbiamo fatto un foro su cui abbiamo applicato
una lente che facilita l'ingresso della luce che proietta all'interno della
camera oscura un'immagine capovolta e invertita del soggetto inquadrato.
Questo ci ha permesso di
comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia.
venerdì 30 novembre 2012
Sotto il terremoto
Lunedì 26 novembre 2012, insieme alla classe 2°AG del nostro Istituto, abbiamo visitato la Galleria del Premio di Suzzara.
La Galleria del Premio è principalmente una galleria di arte contemporanea, al suo interno è possibile quindi osservare quadri e sculture del Novecento. In questo ultimo periodo, la galleria è caratterizzata da un “clima di emergenza”, perché è diventata una specie di ricovero per le opere d’arte che erano presenti nelle chiese mantovane danneggiate dal terremoto del maggio scorso.
In questa galleria, si è pensato così di fare un’installazione per collocare queste opere e permettere agli spettatori di riuscire a vederle e quindi di viverle. L’idea di questa installazione si sviluppa attorno ad un struttura di tubi innocenti che ricordano i tubi che sorreggono le chiese e i campanili danneggiati dal terremoto stesso. L’installazione prende appunto il nome di “Sotto il terremoto” e già dal primo ingresso nel salone principale del museo si ha la sensazione di camminare sotto i danni provocati dal terremoto.
Durante la visita abbiamo avuto l’occasione di incontrare il curatore della mostra che ci ha spiegato l’idea fondante e le scelte che sono state fatte per realizzare l’allestimento dell’esposizione. La visita si è conclusa con un’attività relativa al suono, alla poesia e al rumore.
Dopo la visita alla Galleria siamo andati nella piazza di Suzzara a vedere parte dei danni causati dal terremoto: la cupola del campanile che è appoggiata a terra e la torre che è tutta rivestita da tubi innocenti.
sabato 24 novembre 2012
Fotogramma
L’immagine che abbiamo
creato sabato 14 novembre è un fotogramma ed è stata creata
utilizzando la carta fotosensibile, una lampada, degli oggetti e dei
liquidi di sviluppo, arresto e fissaggio. L’immagine è stata
ottenuta all’interno della camera oscura, allestita nel laboratorio
di chimica, usando la tecnica off-camera, ovvero senza l’utilizzo
della macchina fotografica.
Per creare il fotogramma
abbiamo posizionato degli oggetti sulla carta fotosensibile nel modo
più appropriato in base alle forme degli oggetti stessi. Con una
lampada abbiamo poi illuminato il foglio di carta fotosensibile in
modo che questa assorbisse la luce nelle parti non coperte dagli
oggetti. In questo modo la luce avvia il processo di riduzione dei
sali d’argento in argento metallico e viene a formarsi un’immagine
latente, ovvero un’immagine presente sul foglio ma non visibile a
occhio nudo. La carte coperta dagli oggetti non è colpita dalla
luce, così il sale d’argento presente in quei punti non modifica
il suo stato. Successivamente il foglio di carta fotosensibile viene
immerso nello sviluppo che accelera il processo di riduzione e
trasforma le parti non coperte di colore nero per l’annerimento dei
Sali d’argento. Viceversa nelle parti coperte, quelle non colpite
dalla luce, il sale d’argento non si riduce in argento metallico e
anche dopo l’immersione del foglio in quelle parti non si vede
alcun annerimento. Dopo queste fasi, il foglio viene immerso
nell’arresto che blocca lo sviluppo sulla carta fotosensibile e nel
fissaggio, che eliminando i Sali ancora presenti nelle zone coperte
dagli oggetti rende l’immagine inalterabile. In questo modo abbiamo
ottenuto un’impronta bianca su uno sfondo nero corrispondente alla
forma degli oggetti appoggiati sul foglio di carta fotosensibile.
Alcune immagini scattate in camera oscura durante il laboratorio
L'esposizione del foglio alla luce |
Lo sviluppo della carta fotosensibile |
I fotogrammi appesi ad asciugare |
mercoledì 21 novembre 2012
Chimigramma
Noi della classe 3AG,
il giorno 12 novembre 2012, abbiamo allestito l'aula per realizzare una
fotografia mediante una tecnica off camera. Ciò che abbiamo creato si chiama
“Chimigramma” e consiste nel creare un'immagine fotografica ottenuta in luce
ambiente senza l'impiego di una macchina fotografica.
Per sviluppare questa
tecnica abbiamo utilizzato la carta fotosensibile, i liquidi di sviluppo,
arresto, fissaggio e la luce.
Sui banchi, divisi due
file, abbiamo posto tre diverse vaschette contenenti i liquidi di:
- sviluppo che
accelera il processo di riduzione del sale d'argento in argento metallico e
permette di osservare visivamente l'effetto di annerimento prodotto dalla luce
sui sali d'argento;
- fissaggio che
scioglie il sale d'argento impedendone così la sua trasformazione in argento
metallico e rendendo l'immagine inalterabile;
Accanto a queste
vaschette ce ne era una quarta contenente solo acqua in cui mettere i nostri
chimigrammi prima di risciacquarli sotto acqua corrente per eliminare le varie
tracce di elementi chimici dal foglio.
Con i liquidi, sulla
carta fotosensibile abbiamo rappresentato vari disegni e oggetti fino a
raggiungere due risultati diversi. A seconda del liquido utilizzato per primo,
infatti otteniamo immagini diverse: se utilizzo prima lo sviluppo poi passo il
foglio nell’arresto e nel fissaggio ottengo un’ impronta nera su sfondo bianco,
mentre al contrario se utilizzo per primo il fissaggio e passo il foglio nello
sviluppo, nell’arresto e di nuovo nel fissaggio, il risultato sarà quello di un’
impronta bianca su sfondo nero.In entrambi i casi l’ultima
fase dovrà essere quella del risciacquo per evitare che i chimici rimasti sul
foglio creino, durante l’asciugatura del foglio, delle macchie.
Eccovi alcune immagini scattate durante il laboratorio
martedì 13 novembre 2012
Videoclip
In questo lavoro ci è stato chiesto di interpretare una canzone con le immagini a partire dalle emozioni che la musica e il testo del brano scelto ci suscitano. Per svolgere questo lavoro per prima cosa abbiamo effettuato una ricerca libera di immagini sulla rete, sfruttando alcuni siti di agenzie fotografiche come Corbis e Gettyimages o motori di ricerca come Google.
Effettuata la ricerca, con l'utilizzo di un programma di editing, abbiamo caricato le immagini in sequenza e poi inserito la traccia audio della canzone. Ognuno di noi aveva diversi modi per interpretare la canzone e poteva servirsi di alcuni espedienti tecnici come i movimenti e le transizioni per valorizzare il testo e la musica della canzone.
Una volta finito il montaggio della clip, il compito successivo è stato quello di spiegare in un testo scritto alcune cose:
- Perché è stata scelta quella canzone;
- Quale significato abbiamo attribuito alla canzone;
- Come l’abbiamo voluta interpretare;
- Quali espedienti tecnici abbiamo utilizzato.
Dopo la lettura del testo in classe, abbiamo visionato insieme ai compagni ogni video, dopodiché li abbiamo commentati insieme al prof per vedere i punti di forza e quelli di debolezza di ciascuno.
PER VEDERE TUTTI I NOSTRI LAVORI VAI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE
Light painting
Venerdì 2
novembre 2012 abbiamo partecipato a un laboratorio di light painting. E’ venuto
a scuola un esperto di fotografia, Giuseppe Sinatra, che ci ha spiegato come
realizzare delle fotografie con una tecnica elementare, ma dai risultati sorprendenti.
Come si fa? Bisogna essere in una stanza completamente buia e avere una
macchina fotografica in cui si possa scegliere personalmente il tempo di
esposizione alla luce. Montata la macchina su un treppiede, dopo aver
inquadrato e messo il soggetto a fuoco si schiaccia il pulsante di scatto
tenendo premuto fino a quando non si ha finito di creare con una piccola torcia
i segni o i disegni che si vogliono realizzare. Dopo una piccola dimostrazione,
ci ha fatto dividere in due gruppi e abbiamo creato le nostre fotografie con
questa tecnica. L'ultima fotografia scattata è stata quella alla classe, poi
siamo andati a vedere le varie fotografie fatte nel corso della mattinata e le
abbiamo commentate insieme.
Alcune fotografie scattate con la tecnica del light painting
Stop motion
Lo stop motion è una tecnica di ripresa cinematografica e di animazione che consente la realizzazione di cartoni animati e filmati in cui i soggetti statici vengono messi in movimento.
Per realizzarla abbiamo bisogno di una macchina fotografica e di un soggetto da fotografare seguendo una logica di movimento, direzione e cambiamento.
Noi della classe 3AG dell’istituto Carlo d’arco di Mantova abbiamo realizzato un breve video con la tecnica del Claymation che è una tecnica con cui si animano dei pupazzi in plastilina.
Divisi in quattro gruppi ognuno di noi aveva dei compiti precisi: c’era chi si occupava della costruzione degli attori, altri dovevano realizzare gli strumenti; un altro gruppo era il reparto fotografia che aveva il compito di costruire alcuni pannelli (diffusori e riflettenti) per le riprese, un altro doveva invece allestire la scenografia, il teatro dentro cui far muovere gli attori. Infine due persone si occupavano della produzione e del backstage. Terminato il lavoro dei gruppi abbiamo poi partecipato tutti alle riprese. A questa fase si è poi aggiunta quella della post.produzione e del montaggio eseguite dal prof.
Questo video è stato creato per promuovere uno spettacolo di musica che il nostro istituto ha realizzato a Mantova per festeggiare il primo anno di vita del Liceo Musicale “Isabella d’Este.
Alcune immagini del nostro backstage
Che cosa è la fotografia?
All’inizio
dell’anno scolastico, il prof. ci ha chiesto di rispondere per iscritto a
quattro semplici domande:
- Che cos’è secondo te la
fotografia?
- A che cosa serve?
- Come può essere impiegata nel
campo della grafica?
- E in quello della comunicazione?
Ognuno di
noi doveva rispondere personalmente ad ognuna di queste domande. Alla lezione
successiva, il prof. ci ha riconsegnato i fogli con le relative risposte e ad
ognuno di noi aveva evidenziato due frasi che esprimevano la nostra percezione
della fotografia. Successivamente, abbiamo fatto una ricerca di fotografie su
internet per rappresentare visivamente ciò che avevamo espresso in forma
scritta.
Finita la
ricerca, ci siamo divisi in quattro gruppi e abbiamo creato quattro cartelloni
con le immagini che rispondevano ai temi affrontati nelle domande.
Nei
giorni successivi il prof. ci ha fatto delle lezioni sui campi e i modi nei
quali la fotografia può essere impiegata.
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