Si dice che ogni grande avventura possa essere riassunta attraverso
un'immagine, un ricordo, un'emozione...la mia avventura più importante
fino ad ora è stata quella fra i banchi di scuola e la gita a Roma
appena conclusa avrà la fortuna di restare nel cassetto dei ricordi a
suggellare il termine di una grande esperienza, fatta si di sacrifici e
qualche smorfia, ma anche e soprattutto di risate e soddisfazioni!
Sarà il fascino della capitale, quell'atmosfera che ti assale sin dai
primi passi mossi per le strade del centro il primo giorno. Nonostante
la giornata fosse iniziata con una levataccia per riuscire a prendere il
treno, camminando fra gli edifici del centro storico le energie sono
riaffiorate velocemente: il mercato di Campo dei Fiori, piazza Navona,
il Pantheon, piazza di Spagna, l'Ara Pacis, la fontana di Trevi..si
potrebbe andare avanti all'infinito, ogni via sembrava parte di un'unica
grande opera d'arte che ha minimizzato in breve tempo il grigiore del
cielo. Poi la prima serata in terra romana: pub, birra, partita della
Roma al televisore...sembrava già di essere a "casa". Una delle
peculiarità della capitale è che non finisce mai di sorprenderti, perché
la vastità delle bellezze da vedere è davvero sconfinata: così il
secondo giorno, incorniciato da uno splendido sole primaverile, ci ha
aperto gli occhi sulla maestosa eredità degli antichi romani,
testimoniata dalla storia che trasuda dalle pietre del Colosseo, dalla
splendida atmosfera che si respira percorrendo i fori imperiali fino a
piazza Venezia, sovrastata dall'imponenza dell'Altare della Patria,
molto più giovane rispetto agli edifici che lo circondano (inaugurato
nel 1911). Dopo una rigenerante sosta nella trattoria da
Bucatino
dall'atmosfera autentica, basta spostarsi di qualche chilometro per
compiere un salto trasversale nella storia: dalle rovine della civiltà
degli imperatori a quelle della società industriale di inizio Novecento.
Una lunga camminata tra i resti di fabbriche abbandonate, rivitalizzati
dalla street art, è stata la protagonista del nostro secondo
pomeriggio, culminato con la visita alla ex-centrale elettrica
Montemartini, oggi sede di una mostra sull'arte romana.
Nonostante il risveglio bagnato dalla pioggia il mattino seguente è
partito col botto: prima con la visita al museo di arte contemporanea
MAXXI,
che all'interno di un sinuoso involucro disegnato dal simbolo
dell'architettura femminile Zaha Hadid ospita diverse mostre come
"Bellissima"(un viaggio nella moda italiana del dopoguerra attraverso i
suoi protagonisti e le relative opere) e le provocatorie installazioni
dell'artista cinese Huang Yong Ping.
Il tempo di prendere un tram ed ecco una nuova piacevole scoperta: la visita all'
archivio fotografico del cinema di Piero Servo
è una chicca che un turista qualunque non potrebbe permettersi e
soprattutto l'occasione per confrontarsi con un'esperienza incredibile
come la carriera di questo simpatico signore genovese. Una gita a Roma
può essere considerata tale senza una visita alla Basilica delle
basiliche? direi proprio di no! perché San Pietro ti lascia senza fiato
anche se l'hai già vista, un vero e proprio gioiello architettonico e
artistico che tutto il mondo ci invidia e che, credenti o non credenti,
emoziona tutti.
L'ultima giornata passata nella città eterna è una vera e propria cartolina, raffigurata da uno dei suoi fiori all'occhiello,
Cinecittà.
Il cielo era ancora imbronciato è vero, ma la suggestione di poter
camminare all'interno di un set cinematografico sconfigge anche il
diluvio. In un'atmosfera dalle tinte agrodolci come i film di Fellini si
conclude così la nostra breve fuga dall'aula del Carlo d'Arco,
lasciandomi un importante insegnamento: in un periodo di crisi e litigi
come questo, sarebbe bene per noi italiani soffermarci a guardare il
nostro Paese per capire che forse non siamo così sfortunati e che se
davvero teniamo a noi stessi dovremmo curare di più questo enorme
patrimonio.
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I fori imperiali |
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la Barcaccia reduce dallo "stupro" degli hooligans olandesi |
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la nostra chiacchierata con Piero Servo |
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l'installazione di Huang Yong Ping al Maxxi |
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Venusia, la statua utilizzata nel film "Casanova" da F.Fellini, oggi posta all'entrata di Cinecittà |
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Roma in tavola: i bucatini all'Amatriciana |
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